Things of words. The cultural object in the contemporary English novel

Progetto di ricerca: 
Things of words. The cultural object in the contemporary English novel

Il progetto intende mettere a fuoco in un’ottica tematica e diacronica il motivo dell’oggetto culturale, della materialità oggettuale connotata culturalmente, in una serie di romanzi anglofoni pubblicati dagli anni cinquanta al presente. Partendo da una riflessione sulle diverse implicazioni e declinazioni che il concetto di oggetto culturale ha assunto nel corso del tempo, tra le quali la più diffusa correntemente è quella di “un significato condiviso incorporato in una forma” (W. Griswold) e considerando la svolta del material turn in ambito critico teorico angloamericano ed europeo, la ricerca si incentra su una serie di casi e forme esemplari che rimandano a diversi modelli generici e archetipi letterari. In particolare, mira a indagare l’evoluzione della presenza e del ruolo che la materialità oggettuale mantiene e rinnova nel romanzo contemporaneo – postmoderno, neo-storico, neo-vittoriano, per usare definizioni che coprono sottogeneri spesso continui e coesistentiMentre la critica angloamericana ha ampiamente indagato tra gli anni 90 e il primo decennio del 2000 l’importanza dell’interesse della letteratura settecentesca, ottocentesca e particolarmente vittoriana per il mondo delle cose, della consumer culture, del bric à brac, dell’oggetto inanimato, focalizzandosi poi sempre più sulla complessità e ricchezza ermeneutica dell’oggetto/’cosa’.

            A tutt’oggi, la significativa presenza della materialità oggettuale nel romanzo contemporaneo inglese e di lingua inglese offre un fertile campo di indagine che ancora non è stato analizzato con un intento più comprensivo in direzione di una riflessione sull’evoluzione, l’insieme dei rimandi culturali e intertestuali e il significato estetico di quelli che potremmo definire come oggetti culturali. Oggetti, cioè che per la loro storia e i legami con le funzioni o i significati ad essi attribuiti nel corso del tempo hanno assunto una portata di significazione evidente e riconoscibile anche nell’economia del testo letterario.

La monografia intende dunque inquadrare dapprima in una cornice teorica le principali questioni inerenti alla presenza e al ruolo della materialità oggettuale nell’immaginario letterario contemporaneo, avvalendosi di contributi fondamentali offerti dalla sociologia della cultura,  dall’ estetica (Bachelard, Griswold, Bodei, Pearce, Schwenger, Mao) oltre che alcuni precendenti canonici – Marx, Heidegger, Benjamin) e dai cultural studies (Brown, Freedgood, Armstrong, Daly, Parlati) per affrontare alcune declinazioni specifiche che emergono da una selezione di romanzi pubblicati nell’arco di circa mezzo secolo, a conclusione della fase modernista. In questi testi l’oggetto materiale assume una valenza di carattere culturale ed estetico prismatica, legata a questioni di identità culturale, che sembra delineare una tendenza sempre più visibile della narrativa contemporanea ad essere ossessionata dall’idea della traccia, delle tracce materiali del passato come significante residuale di un’idea di passato storico e di memoria di cui la letteratura si fa atto commemorativo e archivio stesso.

In sintesi, la monografia prevede un’organizzazione in capitoli tematici, incentrati sull’analisi di  alcuni motivi, preceduta da una introduzione teorica e storica. Nei primi due capitoli si esaminerà la preeminenza di oggetti culturali di carattere testuale: il manoscritto, il carteggio, il diario, l’autografo (J.Barnes, Flaubert’s Parrot (1984), A.S.Byatt’s Possession(1990),  G.Swift’s  Ever After(1992), J.Wilson, The Dark Clue (2001), Z.Smith, The Autograph Man, 2002). Altri capitoli si organizzano intorno ai motivi della collezione (B.Moore, The Great Victorian Collection, 1975), A.S.Byatt, The Children’s Book (2009); dell’archivio (A.S.Byatt, Possession, P.Carey, The Chemistry of Tears, 2012); del reperto archeologico (P.Ackroyd, The Fall of Troy, 2012; del fossile (Tracy Chevalier, Remarkable Creatures, 2009), dell’automa (Peter Carey, The Chemistry of Tears; del dipinto (John Banville: The Book of Evidence (1989), Ghosts, 1990, Athena (1995); P.Ackroyd, Chatterton (1987). La great house (John Banville, The Newton Letter, 1982, Katzuo Ishiguro, The Remains of the Day, 1989), Ian McEwan, Atonement ,2001) sarà considerata come possible cornice conclusiva.

 

Responsabile scientifico: 
ROBERTA GEFTER WONDRICH
Descrizione del progetto: 

Il progetto intende mettere a fuoco in un’ottica tematica e diacronica il motivo dell’oggetto culturale, in una serie di romanzi anglofoni pubblicati dagli anni sessanta al presente. Partendo da una cornice teorica che considera la thing theory e i cultural studies, si analizzano alcuni testi rappresentativi di una tendenza della fiction contemporanea incentrata sul motivo delle tracce materiali del passato che assumono un valore culturale ed estetico, identitario ed epistemologico.

Data inizio: 
31/12/2018
Data fine: 
30/04/2021
Finanziatore: 
ATENEO
Acronimo: 
TOW
Parole chiave: 
Romanzo contemporaneo di lingua inglese, oggetto culturale, materia oggettuale, thing theory, material culture, collezionismo, museo, automa, archeologia, carteggi, reliquie d’autore, oggetti desueti
Persona Ruolo
Prof.ssa Roberta Gefter Wondrich Progetti di ricerca - Responsabile scientifico; https://www.units.it/persone/index.php/from/abook/persona/4887
Ultimo aggiornamento: 16-04-2024 - 23:10