È a domande come queste che ha tentato di rispondere un ampio progetto interdisciplinare che il Dipartimento di Studi Umanistici ha promosso tra il 2019 e il 2023. Il convegno del 21 marzo presenta i risultati di tale progetto, cui hanno preso parte ricercatori e ricercatrici di tutte le aree disciplinari, per fare il punto su quanto è stato realizzato e su quali piste le riflessioni comuni hanno aperto per le future ricerche del Dipartimento.

Gli Studi umanistici indagano le diverse modalità attraverso cui l’umano si può leggere, rappresentare, analizzare nel nostro presente attraverso un riferimento costante a ciò che è avvenuto nel passato. Ogni disciplina rivede e ripensa continuamente i propri paradigmi e le proprie metodologie di studio, ma ciò che resta costante è una domanda aperta su ciò che gli studi umanistici di volta in volta intendono come umano e sulle sue trasformazioni.

Indagare le trasformazioni dell’umano significa, infatti, mettere in gioco le diverse prospettive che fondano le nostre ricerche e i nostri interessi, il modo in cui essi si articolano in discipline che si concentrano di volta in volta sui vari aspetti che contribuiscono a formare la complessità del nostro essere umani.

Ciò che gli esseri umani raccontano, rappresentano, dichiarano di sé, le pratiche e i gesti che costruiscono a formare la costellazione dell’umano stesso non possono dipendere da definizioni univoche e fissate una volta per tutte, ma fanno parte di un movimento fatto di domande, ripensamenti e interrogazioni continue.

Il convegno è aperto al pubblico.