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AFAT - Arte in Friuli. Arte a Trieste
“AFAT Arte in Friuli Arte a Trieste”, giunta al trentunesimo numero, è stata fondata, con il contributo del C.N.R., nel 1975 dal prof. Decio Gioseffi (1919-2007), direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Trieste (1964-1993) e Presidente del Comitato di Settore per i Beni Artisti e Storici presso il Ministero dei Beni Culturali (1980-1989): “Bollettino (o Annuario o Rivista)”, per usare le stesse parole del professore, che potesse illustrare gli esiti degli studi e delle ricerche dell’Istituto di Storia dell’arte della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trieste.
Tale eredità è stata raccolta dai successivi direttori dell’Istituto, prof. Roberto Giordani e prof. Giuseppe Pavanello, e continua, fino ad oggi, nel Dipartimento di Studi Umanistici. Se la tradizione editoriale della rivista appare, rispetto al panorama nazionale degli studi di storia dell’arte, più che consolidata, grazie proprio alla sua diretta afferenza alla vita accademica che ha permesso una costante periodicità di uscita, i criteri di procedura di valutazione e accettazione degli articoli sono stati di conseguenza sempre condotti secondo un rigido vaglio scientifico che è peculiare dell’ambiente universitario in cui AFAT viene preparata e diffusa. Professori e ricercatori incardinati, dottorandi di ricerca e assegnisti, cultori della materia e laureati dell’Università di Trieste, così come i molti studiosi italiani e stranieri invitati a partecipare alla nostra rivista, sottopongono i testi all’esame del Comitato scientifico internazionale e del comitato dei revisori anonimi (nello specifico, gli articoli sono valutati secondo la double blind peer review). Per analoghe esigenze di accessibilità alla comunità degli studiosi, AFAT è provvista di due Indici dei volumi, quelli di Maddalena Malni Pascoletti del 1989 dedicati ai primi dieci numeri, e quelli di Maria Walcher pubblicati nel numero 29, qui presentati in PDF.
Alle due sezioni, presenti fin dalla prima uscita, Contributi e Segnalazioni e discussioni si sono aggiunte, a partire dal numero 16\17, Indagini sul collezionismo triestino e soprattutto, per la valenza internazionale, Studi e ricerche d’Arte Veneta in Istria e Dalmazia, due aspetti poco investigati e di cui ulteriore approfondimento, per quanto riguarda l’ultima sezione menzionata, è nell’omonima collana di volumi dell’Università di Trieste, quattro editi finora, dedicati all’Arte Veneta nei centri istriani e dalmati, dal Medioevo all’Ottocento.
Alcuni numeri della rivista sono stati riservati a temi specifici degli studi storico-artistici condotti nell’Ateneo triestino: il quattordicesimo (1994) è un’antologia degli scritti di Decio Gioseffi sulla Prospettiva, di cui fu originale esegeta. Per gli ottant’anni della professoressa Maria Walcher, nel 2003 è apparsa una raccolta di Festschriften internazionali in suo onore. Se la realtà storico artistica del territorio è stata privilegiata, non sono mai mancati gli interventi di respiro più ampio, sia a livello nazionale che internazionale. AFAT è diffusa, come scambio bibliografico, in Europa e negli USA per opera del Sistema Bibliotecario di Ateneo.
A partire dal numero 31 la rivista è disponibile in formato pdf per il download in OpenstarTS a questo link: https://www.openstarts.units.it/dspace/handle/10077/12491
Per gli indici dei volumi fino al numero 28 si veda il file allegato.
Contatto: pavanell@units.it
Ultimo aggiornamento: 24-02-2017 - 14:41